diario del tour in Ungheria_ Secondo giorno

da | Mag 14, 2011 | Senza categoria | 0 commenti

Giornata incredibile!!! Sono stesa sul letto vinta dalla soddisfazione e dalla fatica, le gambe mi dolgono come se avessi fatto una lunga camminata, che giornata!!! Al mattino Sandor ci ha voluto mostrare il suo studio e le sue chitarre, tutte diverse, fra tutte mi hanno impressionata la baritona a 16 corde e la baritona classica (sei corde), quest'ultima suonava in modo molto particolare perchè Sandor ha cambiato l'accordatura, mettendo le due corde centrali un'ottava più in alto, l'effetto è spiazzante e magico allo stesso tempo, ne escono delle armonie molto interessanti. Una pizza a pranzo, per la gioia di Andrea e poi finalmente tutti in teatro a fare il soundcheck!

Il suono era ottimo, l'atmosfera frizzante,  ben accordata con gli animi di ognuno di noi! E la sera il concerto!!!!! In scaletta noi eravamo gli ultimi, abbiamo potuto quindi sentire i nostri colleghi: Roland preciso e molto bravo tecnicamente, ha suonato pezzi complicatissimi anche all'ascolto, Sandor magico e profondo, emozionante e poi ha pure suonato "Adria" di sua composizione che io amo moltissimo; Nikolai, un musicista bulgaro molto bravo e simpatico, che oltre a suonare la chitarra acustica suona anche uno strumento tradizionale della sua terra: la tambura. Ancora mi trema il cuore se ripenso alla nostra esibizione, la risposta del pubblico è stata meravigliosa, ero preparata al silenzio dopo ogni pezzo (come mi era stato preannunciato quale abitudine del posto) invece…alla fine di ogni pezzo seguiva un grosso applauso in particolare dopo "Senza". Ho ancora i brividi. Il panico che avevo inizialmente rispetto al comunicare in inglese ad un pubblico ungherese mi ha forse permesso di concentrare le ansie sulle frasi di presentazione mentre nell'esecuzione dei pezzi mi sono diciamo "sentita a casa" e ho dato il meglio! Andrea era emozionato ma l'ho sentito forte e presente! Abbiamo ricevuto molti complimenti, siamo arrivati al cuore, ci hanno detto, ed è proprio questo quello che per noi conta di più.

Abbiamo terminato la serata suonando tutti insieme un pezzo dei Beatles "Norwegian wood" (con ampio spazio all'improvvisazione), un' emozione che non posso descrivere. La tecnica era a servizio dell'anima vestita di musica…

"Everything is Light if you look inside your soul"

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